Comenio e l'educazione universale: PEDA.

        Comenio e l'educazione universale




La vita:

Comenio (an Ámos Komensky) viene considerato il maggiore esponente della pedagogia di fede protestante, e il fondatore della pedagogia e della didattica moderne.


Nato in Moravia (regione storica dell'attuale Repubblica Ceca) nel 1592, orfano a soli dieci anni,

studiò in Germania. Nel 1616 divenne pastore della comunità hussita Unione dei fratelli boemi, seguaci dell'insegnamento del teologo boemo Jan Hus (1371 ca.-1415), anticipatore della Riforma protestante; durante il Concilio di Costanza (1415) Hus era stato condannato al rogo per eresia. L'hussitismo venne poi a inserirsi nel movimento di Riforma protestante. Il richiamo a Jan Hus è fondamentale per comprendere la personalità di Comenio. Durante la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) e la temporanea fine della libertà protestante, Comenio, che apparteneva all'ala moderata degli

hussiti, fu costretto all'esilio e proprio durante l'esilio la sua vita fu gravatamda lutti familiari (la perdita della prima e della seconda moglie e di due figli). Dapprima si recò in Polonia; dove proseguì la sua attività di predicatore e fu nominato vescovo dell'Unione. Qui svolse anche l'attività di direttore di

scuola, approfondendo il suo interesse per la pedagogia: proprio in questo periodo scrisse la maggior parte delle sue opere. Trascorse poi alcuni anni in inghilterra e, successivamente, in Svezia, in Ungheria e infine in Olanda, dove morì nel 1670.









Un ottimismo pedagogico:

La vita di Comenio si svolse durante un periodo drammatico --> guerra, dalla peste, dalle carestie. Nel perseguire, ma senza riuscirvi, Il progetto di creare una scuola universale, nella quale avviare i giovani al sapere e alla virtù, assegnò all'educazione un ruolo centrale nell'opera di ricostruzione dell'armonia tra uomini e tra uomo e creato. Egli vedeva nell'essere umano «un giardiniere che riempiva di fiori l'orto di Dio», ovvero un uomo impegnato a perseguire con le azioni il bene nel

mondo. Per contrastare il male e il disordine, egli propose un grande progetto pedagogico, venato di misticismo e teso a restaurare la moralità mediante la diffusione del sapere e delle virtù. Buon conoscitore dei classici antichi e degli umanisti, ne tuse il pensiero con una concezione potentemente religiosa. Fine ultimo dell'educazione, --> la salvezza eterna.

Comenio si distanziò, da Lutero, perché meno condizionato da una visione pessimista dell'uomo e più vicino a Erasmo nell'affermare con forza la fiducia nella ragione umana. Il suo ottimismo pedagogico scaturiva dalla sua concezione del peccato originale, diversa da quella cupa di Lutero e Calvino: l'uomo era segnato dal peccato originale, ma senza essere necessariamente un peccatore.


Egli credeva invece (come avrebbe poi fatto in seguito Rousseau) nell'innocenza dei bambini. Comenio richiamava a tal proposito il detto evangelico secondo cui per aspirare alla vita eterna gli uomini «devono diventare come bambini», perché appunto essi sono innocenti. Questo ottimismo gli consenti di guardare con fiducia alla natura infantile, esortando innanzitutto a rispettarla.







Creato a immagine e somiglianza di Dio, secondo Comenio l'essere umano portava in sé la luce della ragione e, come avevano scritto gli umanisti, è una sorta di microcosmo in cui si riflette la natura. Lo stretto legame tra Dio creatore, la natura e l'essere umano originariamente perfetto nell'Eden andava ripristinato mediante l'educazione, per l'appunto universale.


Pampaedia e pansofia : 

questo significava insegnare tutto a tutti ; l'ideale che oggi si definirebbe democratico era cioè far conoscere a tutti i principi fondamentali del sapere, perché tutti sono orientati alla salvezza e perché ogni persona va rispettata in quanto immagine di Dio.

La cultura, viene considerata lo strumento per l'eccellenza di un rinnovamento completo della società Comenio non faceva distinzioni né di sesso né di nazionalità né di ceto: tutti gli uomini andavano istruiti, sino ai livelli massimi del sapere.

L'educazione classica non aveva più un ruolo centrale: anche alle lingue nazionali e al sapere scientifico era riconosciuto un importante ruolo formativo.









Il sapere, secondo Comenio, si costituisce nell'unità fra teologia, filosofia e scienze e cioè all'insegna di una visione enciclopedica tale da rendere possibile l'organizzazione sistematica delle varie discipline e il loro più facile insegnamento e apprendimento. Tale prospettiva viene definita pansofia, dalla dottrina neoplatonica che indica la sintesi unitaria e globale della totalità del

sapere. Essendo uno solo l'Autore della natura, delle Scritture e della mente umana che a entrambe guarda, Comenio riteneva necessario recuperare la capacità di gettare uno sguardo unitario su tutte e tre le branche del sapere.


La prospettiva pedagogica:

Scopo dell'educazione è quello di formare uomini saggi e buoni, in grado di vivere in pace e in concordia, e di superare le difficoltà della vita, che Comenio spesso paragonò a un labirinto dal quale si poteva uscire soltanto confidando in Dio.



Il problema teologico del peccato originale si trasforma nella riflessione comeniana in una questione pedagogica: come recuperare il rapporto con Dio? Come cogliere la presenza di Dio

attraverso il mondo? E, dunque, quale senso dare al mondo?

L'originalità e la novità di Comenio stanno nella sua capacità di progettare e realizzare una pedagogia pratica, affidata all'abilità del maestro di saper stabilire un rapporto con la realtà infantile, di esplorarne la natura, di parlare ai bambini in modo efficace. Proprio a partire da questi elementi si riconosce a Comenio il merito di aver posto le basi della moderna pedagogia: per essere efficace l'opera educativa deve rispettare la natura degli allievi e adattarsi con metodo al loro sviluppo, anziché forzarlo.

La pedagogia dell'educatore moravo è in controtendenza rispetto al disciplinamento com'era inteso nel XVII secolo. Egli, infatti, auspicava che il maestro rispettasse e assecondasse gli interessi e le inclinazioni dei fanciulli, stimolandone la partecipazione spontanea alle lezioni. Considerava il gioco l'attività naturale del bambino e riteneva che movimento e attività fisica nell'infanzia fossero fondamentali. Egli addirittura sostenne che l'educazione dei figli iniziava prima della loro nascita, con la formazione dei giovani al matrimonio e poi alla genitorialità (prefigurava quindi anche l'educazione degli adulti). Descrisse la necessità della scuola infantile (sino ai sei anni), che era a suo avviso

la più importante. Ne illustrò le fasi e le caratteristiche, in tal modo occupandosi per primo di pedagogia dell'infanzia.


L'organizzazione della scuola: 

 Dai sei ai dodici anni tutti i fanciulli avrebbero dovuto frequentare la scuola vetnacoia, ovvero una scuola in ingua volgare, nella quale apprendere a leggere, scrivere, conteggiare, imparare musica, catechismo ed educazione morale, storia, geografia e scienze, scienze politiche ed economiche, lavori manuali. Un programma davvero impegnativo che dimostra il modo in cui Comenio intendeva l'educazione popolare: un'occasione di innalzamento del sapere anche per i ceti destinati ai lavori manuali.


Negli anni dell'adolescenza 'alunno passava alla scuola cosiddetta "latina", che durava altri sei anni e nella quale si insegnavano le stesse materie ma in diverse lingue: accanto al latino si sarebbero dovute imparare due lingue moderne.


Infine, nell'accademia (università) i giovani avrebbero avuto accesso alla piena pansofia.

La sua scuola era aperta a tutti, anche alle donne e ai disabili, che necessitavano di maggior aiuto ma non dovevano essere esclusi; egli affermava infatti: «Non tutti diverranno dotti, ma tutti diverranno pii». Rispettoso delle differenze individuali, Comenio riteneva che le diversità fossero superabili con il

giusto metodo.


Nel suo ottimismo pedagogico, non esitava a sostenere che non esistevano «allievi incapaci, ma solo maestri incompetenti». Con il giusto metodo tutti possono imparare e proprio la necessità di individuare questa metodologia impegnò a lungo sia Comenio sia gli studiosi che, nel rifarsi al

suo insegnamento, ricercarono le metodologie educative più efficaci.

Si trattava di un modello ideale di scuola e non stupisce che essa non venne attuata e restò all'epoca un'utopia, ma con molte intuizioni destinate a influenzare teorie e autori successivi.


Commenti

Post popolari in questo blog

La psicologia sociale

La conflittualità della vita psichica: PSICO.

Verso una nuova immagine di bambino: PEDA.