La società, un organismo strutturato: SOCIO.

           La vita sociale degli individui:



Il problema centrale della Sociologia è quello di comprendere i motivi e i meccanismi che spingono gli individui a sottostare ai molteplici vincoli (leggi, tradizioni, usanze) che il vivere in società, in quanto tale, comporta.

L'individuo e la società sono i due termini del problema. Perciò, come già notava Max Weber, ai sociologi interessa sì indagare l'individuo, ma non l'individuo sotto ogni suo aspetto per esempio non è rilevante dal punto di vista sociologico sapere come funziona il suo apparato digerente - di ciò si occuperà la medicina - né interessa sapere che cosa ha sognato l'altra notte perché questo sarà compito dello psicanalista.

Di tutto ciò che compone la vita di un individuo, solo quanto riguarda direttamente il suo rapporto con le altre persone interessa la sociologia. Naturalmente dire "solo" è ricorrere a un eufemismo, poiché nel rapporto con gli altri si gioca gran parte della vita umana.







Noi e gli altri: alcuni esempi

Proviamo ora a riflettere più attentamente su come avviene, di solito, questo incontro con gli altri nella nostra vita quotidiana. Ci svegliamo la mattina e, nella maggior parte dei casi, abbiamo subito a che fare con un gruppo di persone con le quali abbiamo un rapporto stabile e condividiamo una casa e il possesso di vari beni d'uso.

Per recarci poi a scuola saliremo su un autobus. Noi non conosciamo l'autista di quell'autobus, probabilmente neppure lo salutiamo, eppure sappiamo che ci porterà alla destinazione giusta, auspicabilmente in orario. Questa nostra aspettativa non dipende dall'aver prima parlato al conducente e contrattato con lui il percorso da seguire, né dalla conoscenza delle sue abitudini personali più radicate, ma dal fatto che esiste un'organizzazione, l'azienda dei trasporti pubblici, grazie alla quale tutti i giorni, alla stessa ora, c'è un autobus che, indipendentemente da chi lo guida, percorre la medesima linea fermandosi negli stessi posti.

Giunti a destinazione - la nostra scuola - incontriamo un gruppo di ragazzi della nostra età che conosciamo molto bene, e che sappiamo di poter incontrare a quest'ora in questo luogo. Non tutti sono nostri amici, anzi, alcuni ci risultano decisamente antipatici, tuttavia siamo soliti passare metà della nostra giornata con loro. Questo non avverrebbe se lo Stato non avesse deciso che la formazione dei più giovani deve passare attraverso un'istituzione con caratteristiche ben definite, cioè la scuola, divisa per classi di venti o trenta alunni di età omogenea. All'inizio della lezione entrerà in aula una persona cui siamo legati da un rapporto di conoscenza, forse di affetto, di stima o di ostilità, senza dubbio anche in parte di timore; quella persona è la nostra (o  il nostro) "prof". Ma non la chiameremmo così, né avremmo timore di lei e molto probabilmente nemmeno la conosceremmo se non facessimo tutti parte di ciò che chiamiamo '"scuola".

La descrizione dei rapporti che quotidianamente instauriamo con altre persone potrebbe proseguire a lungo, ma quanto detto basta per cogliere l'aspetto essenziale: il rapporto che ciascuno di noi ha con la società è mediato da una serie di organizzazioni, gruppi sociali, istituzioni a cui apparteniamo o con cui entriamo in contatto.








Le strutture della società 

Si capisce, allora, che la società non è un caos indistinto di individui che interagiscono tra loro, ma un organismo strutturato, piuttosto articolato, composto di una moltitudine di forme intermedie di aggregazione. Dal membro della nostra famiglia al conducente dell'autobus, dal compagno di scuola al professore, tutti gli individui con cui quotidianamente entriamo in contatto si pongono in relazione con noi grazie a tali strutture sociali, che sono come dei contenitori dell'interazione, delle cornici entro i cui confini il quadro dei nostri rapporti sociali può prendere forma.


La famiglia, l'azienda dei trasporti pubblici, il gruppo di coetanei, la scuola (ma anche il denaro, il linguaggio, il modo di salutare) sono tutte strutture della società che determinano, favoriscono e condizionano i nostri rapporti.






Esse sono le forme in cui la società articola se stessa e organizza la vita dei suoi membri. La società, dunque, è sempre articolata in gruppi e organizzazioni. Noi non siamo come gocce d'acqua in mare aperto, ma come gocce d'acqua che si muovono anche se con una certa libertà nelle tubature di una grande città. I gruppi e le organizzazioni sono innumerevoli e di ogni genere e tipo, grandi e piccoli, dalla struttura più o meno rigida, spesso con ampie zone di sovrapposizione reciproca. La presenza di molteplici e svariate forme di organizzazione è ciò che caratterizza il nostro vivere associato in quanto tale, è la caratteristica che emerge prima di ogni altra dall'analisi della vita all'interno di una società. Perciò uno dei primi compiti della sociologia è studiare il carattere strutturato della società in tutte le sue articola- zioni. In seguito sarà per noi più semplice capire in che modo, all'interno

di tale struttura, l'individuo conduca la propria esistenza e sviluppi i propri rapporti con gli altri.



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