L'irrigidimento delle relazioni sociali: ripetizione e tipizzazione: SOCIO.

Il progressivo cristallizzarsi delle relazioni



Una delle caratteristiche peculiari delle relazioni sociali, è la tendenza a cristallizzarsi e a ripetersi secondo schemi sempre uguali o simili.


Es: Se comincio a salutare quel signore ogni mattina per strada, probabilmente poi lo saluterò tutte le volte che lo incontro. E se un giorno, per qualsiasi motivo, non dovessi salutarlo, forse lui si chiederà se non mi ha fatto inavvertitamente qualche torto.







Le relazioni sociali hanno la tendenza intrinseca a irrigidirsi, dal caso più semplice, qual è quello appena descritto, fino ai più complessi.

Un incontro di pugilato è un caso in cui la cristallizzazione ha portato alla definizione di regole di comportamento scritte e vincolanti; se uno dei due pugili non le rispetta, se tira un calcio all'avversario, l'incontro, e con esso quel tipo di relazione sociale, subito si interrompe.


Il progressivo irrigidimento delle relazioni sociali si chiama processo di istituzionalizzazione e prende questo nome perché è il processo che sta alla base della formazione delle strutture sociali stabili, dette istituzioni. Esso si basa su due fenomeni: la ripetizione e la tipizzazione.








La ripetizione

Non solo le relazioni sociali, ma ogni attività umana tende a cristallizzarsi secondo uno schema fisso. Siamo esseri abitudinari molto più di quanto crediamo:


ogni volta che sperimentiamo che una certa azione ha avuto successo e ha raggiunto lo scopo prefissato, tendiamo a ripeterla negli stessi modi.




Probabilmente il motivo della ripetizione risiede nella dinamica, per noi vantaggiosa, degli sforzi che essa richiede. Sapere in anticipo come ci si deve comportare in una certa situazione ci risparmia infatti la fatica di vagliare ogni volta tutti i comportamenti possibili per scegliere quello apparentemente più opportuno. In questo modo molte azioni diventano possibili con un basso livello di attenzione,

dunque con un notevole risparmio di energie psicofisiche. È un principio di economia delle risorse che ci spinge all'abitudinarietà dei comportamenti.






La ripetizione è insomma una sorta di surrogato del corredo di istinti che l'uomo, a differenza degli altri animali, non possiede. Essa è parte di quella "seconda natura" che l'essere umano deve costruire intorno a sé per sopravvivere . Senza i vantaggi della consuetudinarietà, la vita sarebbe

estremamente complessa e faticosa.



La tipizzazione


Ciò che accade è allora la tipizzazione delle azioni: ciascuna di esse non è più solo una consuetudine di quella particolare persona che è abituata a compierla, ma diviene un "tipo" di azione riproducibile, in quanto chiunque altro potrebbe compierla. Gli altri riconoscono in quell'azione non l'espressione di una personalità individuale, ma un modo di comportarsi che loro stessi potrebbero fare proprio, un modello a disposizione di tutti.

L'abitudine di togliersi i vestiti indossate durante il giorno per andare a dormire, che pure è sicuramente nata come comportamento consuetudinario di qualche singola persona, è stata colta dagli altri come un'azione "tipica" e quindi riproducibile da parte di chiunque.


Nella nostra società, infatti, ormai tutti l'hanno fatta propria, al punto che vengono prodotti capi di vestiario (pigiami, camicie da notte) appositamente destinati al sonno. Azioni "tipiche" sono, per esempio, vestirsi di bianco per giocare a tennis, tingersi i capelli quando incanutiscono, giocare a cricket se si è nati in Inghilterra e a hockey su prato se si è nati in Pakistan.





Con la tipizzazione avviene un salto di qualità rispetto alla ripetizione. La ripetizione è una cristallizzazione del comportamento di un individuo nel tempo; la tipizzazione è la cristallizzazione di un certo comportamento per tanti individui: l'azione si svincola dalle scelte di una singola persona e finise per standardizzarsi per un'intera collettività.






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